«Non potrei mai essere un calzino spaiato che va in cerca del compagno.»

Tonio se ne esce con quella frase nel bel mezzo di uno dei suoi usuali silenzi da divieto di ingresso a chiunque, soprattutto a te che mi sei accanto.

All’inizio, ci sbattevo la testa contro quegli improvvisi e lunghi silenzi, cercando ogni espediente per trarlo fuori da quella bolla in cui se ne sta come Napoleone in esilio. Poi, in una botta di saggezza, ho imparato a lasciarcelo e a usare quel tempo e quelle energie per fare altro. Ecco come sono riuscito a leggere tutta la collezione in spagnolo di Garçia Marquez, dopo che per cinque anni se n’era stata a fare bella mostra di sé sul comodino.

«E poi i calzini puzzano… e te lo immagini se fosse pure un calzino bianco? Mi sento male a pensarci…»

Questa volta alzo lo sguardo dal libro di ricette indostane – sì, lo so, è strambo, ma tutte le altre cucine le ho studiate nei precedenti silenzi di Tonio! Lui ha gli occhi chiusi e la fronte aggrottata e se ne sta in quella posizione da fiore di loto, che solo a guardarla mi tocca prenotare una visita ortopedica.

«E, comunque, se quel calzino si è trovato solo, vuol dire che l’altro se n’è andato, quindi perché dovrei essere così sottone da andarlo a cercare?»

Non so che fare: quel monologo post mutismo è anomalo, non si è mai verificato nei nostri quattro anni insieme… più o meno insieme. Sta veramente parlando con me? È veramente consapevole della mia presenza nella stanza?

«E poi lo sai quanti calzini si smarriscono nel mondo ogni minuto?»

In effetti, non lo so, ma avrò cura di cercare una statistica in merito al suo prossimo silenzio…

«Alla fine, se vuoi che i tuoi calzini non si disperdano, puoi annodarli fra loro, così al massimo si perdono insieme, no?»

Sì, me lo immagino uno che – stanco e morto di sonno dopo una dura giornata di lavoro – si prende la briga di annodare ‘sti benedetti calzini per non spaiare la coppia!

«E, se ci pensi, ormai ci sono così tanti negozi di biancheria intima anche a buon mercato che, morto un calzino, te ne compri un altro paio…»

Ecco, questa non è male! Perché non ci ho mai pensato in quei quattro anni?

«E, se i calzini stanno in coppia uguali, ci sarà anche un motivo, rendiamocene conto: solo i simili se ne stanno bene fra loro…»

È inutile che provo a scrutarlo: il suo viso è impassibile come da bolla. Adesso ho questo turbinio nell’anima, però, come se io fossi precipitato davanti a una sibilla ad ascoltarne il responso senza neanche averglielo chiesto.

Io simile a Tonio? No, non mi ci sono mai sentito, ma non ho mai cercato né voluto esserlo: me lo sono preso così com’è e, immagino, lui l’ha fatto con me. Non è forse questo l’amore?

«Io la mia vita la vorrei vivere senza calzini, così risolvo il problema dello spaiamento e… vuoi mettere la libertà? Finalmente la libertà?»

Ho il cuore in gola; per un primo momento è sgomento, ma poi lo respiro, sì, respiro il mio cuore e ne sento il sollievo. No, la leggerezza, come di chi si è tolto di dosso un’uniforme impolverata e logora di battaglie superflue, gli anfibi neri e corazzati, e finalmente si tuffa nella libertà del mare.

«Un piede che vuole stare nudo dei calzini se ne frega…»

Le palpebre di Tonio si schiudono e mi sembra che i suoi occhi per un attimo cerchino i miei.

Io mi alzo, lasciando che il libro di ricette improbabili si schianti sul parquet. Vado in camera, apro il cassetto della mia biancheria intima e raccolgo calzini a piene mani. Con il mio carico, torno indietro, arrivo in piedi dinanzi al fiore di loto e libero la cascata sul suo grembo.

Non resto a guardare l’effetto; giro le spalle, agguanto al volo le chiavi della mia moto e me ne vado, sapendo che non tornerò. Tanto i libri li ho letti tutti, altro non mi serve. Neanche i calzini.

 

© Patrizia Grotta e Ljus av Balarm


NB tutto il racconto, come ognuno degli altri messi disposizione gratuitamente dall'autrice, è tutelato dal diritto d'autore. Se ne vieta dunque qualsiasi utilizzazione, totale o parziale, ivi inclusa la memorizzazione, riproduzione, rielaborazione, distribuzione, pubblicazione, copia, trasmissione, vendita. Gli eventuali trasgressori saranno perseguiti secondo quanto stabilito con la Legge 633 del 22 aprile 1941 e successive modifiche.