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La Danza degli spiriti: intervista all'autrice.

In occasione dell'imminente lancio del nuovo romanzo di Patrizia Grotta, "La danza degli spiriti", abbiamo chiesto al nostro intervistatore preferito - Cristo Damiani - di far quattro chiacchiere con l'autrice. Che cosa abbiamo scoperto, così, sulla nuova indagine di Stefano Cori?


Tempo di volontà, perdono, amore e vendetta.

C. Torna protagonista di un romanzo di Patrizia Grotta Stefano Cori, l'investigatore privato ex gigolò, dal sorriso incantatore e l'intuizione affilata da strada. Che Stefano troviamo in questa nuova storia?

P. Chi ha letto "Il Carro di Apollo" già sa che dietro quel sorriso magnetico si nasconde un passato amaro, segnato da una madre tossicodipendente e un padre violento. Orgoglioso e testardo, Stefano protegge ancora con l’ironia la propria sensibilità, che – insieme alla sua profonda intima comprensione delle persone – lo rende un investigatore unico nella sua peculiarità. Impavido fino a rasentare l’irresponsabilità, ha una segreta paura dei fantasmi e degli spiriti, retaggio della sua difficile infanzia in una Palermo popolare. Eppure, quando proprio questa sua vulnerabilità viene messa alla prova, Stefano ancora una volta non esiterà a tuffarsi nel cuore di Palermo per sviscerare un anomalo mistero.

C. Un anomalo mistero. Con che cosa dovrà confrontarsi, questa volta, l’impavido investigatore, quindi?

P. Con l’esistenza di un cane killer mosso da un impeto di vendetta contro gli esseri umani. Qualcuno sostiene che quel cane sia una creatura del diavolo; o la reincarnazione furiosa di un uomo che ha perso la donna amata. O forse ancora una perfetta arma del delitto. Per scoprire la verità, i lettori dovranno seguire Stefano in un viaggio avvincente nel nucleo oscuro della mente umana, tra le ombre della volontà e di ogni sfumatura del suo controllo.

C. Della volontà? Che ruolo ha la volontà in questa indagine?

P. Un ruolo preminente, direi, anzi è la protagonista. Se volessimo intendere il romanzo come una domanda, infatti, potremmo dire che la storia ci chiede: chi domina la tua volontà? Perché facciamo o pensiamo delle cose? È una nostra scelta consapevole? È un pregiudizio a guidarci? Forse agiamo per suggestioni? O, ancora, sono residui di un passato traumatico a muovere le nostre azioni? O dobbiamo sospettare che sia qualcun altro a guidare la nostra volontà? Stefano Cori, con la sua indagine, attraverserà tutte le sfumature di questi moventi della volontà umana, esperendoli persino in prima persona.

C. Premessa inquietante! Ma non sembrerebbe l’unica, perché il titolo evoca anche degli spiriti… Che spiriti sono?

P. Ecco gli altri protagonisti immateriali del romanzo: gli spiriti. Che spiriti sono? Dipende dalla prospettiva da cui si guardano: potranno essere spiriti inquietanti, spaventosi, ombre del diavolo o di entità tormentate; oppure potranno essere anime guida, cui affidare la nostra protezione, la nostra serenità.

C. Risposta ermetica e sicuramente alimentatrice di curiosità. Qualcosa mi dice, però, che su questo non aggiungerai altro.

P. Qualcosa ti dice bene!

C. Ok, allora provo a stuzzicarti su tutt’altro aspetto: ne Il Carro di Apollo abbiamo incontrato un cast di co-protagonisti che sono rimasti nella mente dei lettori – alcuni proprio nel cuore, come, fra tutti, U Picciriddu. Ritroveremo qualcuno di loro anche ne "La Danza degli Spiriti"?

P. Stefano, naturalmente… A parte lo scherzo, sì, troveremo

alcuni personaggi presenti già nel romanzo precedente, ma altri non ci faranno compagnia, non in questa indagine perlomeno. Ritroveremo Luca, naturalmente, che è inscindibile binomio ormai da Stefano, come partner ma anche come indispensabile fonte di confronto e riflessione. Ci sarà anche il maresciallo Simone Corsari, l’ex di Stefano, che gli sarà da perfetta spalla nelle indagini.

C. Ho capito male, o hai detto in questa indagine perlomeno? Che vuol dire, ci stai dicendo che La danza degli spiriti non sarà l’ultimo romanzo con protagonista Stefano Cori?

P. Hai capito bene, bravo… Stefano è una parte di me, lo confesso, e sarà l’unico protagonista che tornerà di tanto in tanto nelle mie narrazioni. Quindi sì, è previsto un terzo romanzo per la serie delle indagini di Stefano Cori. E, forse, proprio U picciriddu tornerà nella vita di Stefano…

C. Come? Come? Questo è uno scoop! Quindi sappiamo già qualcosa del terzo romanzo con Stefano?

P. Io sì… voi… voi lo saprete quando sarà il tempo…

C. Ok, va bene, antifona recepita! Ci teniamo la gioia del sapere che con Stefano Cori non finisce a due. Ma, a proposito di personaggi: chi ti segue sui social ha avuto modo di scoprire in anticipo che ne La danza degli spiriti ci sarà un cameo da parte del protagonista di un tuo altro romanzo.

P. Confermo! Si tratta di una sorta di scambio di comparsa. Chi ha letto "Fuga di un’anima cattiva", il mio romanzo a multiverso narrativo in collaborazione con Ljus av Balarm, sa che Stefano Cori fa una sua fulminea apparizione nell’episodio dedicato ad Antonio Salomone. E allora mi è sembrato doverosa cortesia ricambiare la visita: così è Antonio ad apparire in un momento particolarmente teso dell’indagine.

C. Uno scambio di cortesie letterarie: originale. Visto che siamo in tema personaggi, vuoi svelarci qualcosa, invece, sui nuovi personaggi di questa indagine?

 P. Qui entriamo nel campo pericoloso dello spoiler… Il protagonista principale è un cane, tutto gira intorno a lui. O forse no, sono due cani, o forse tre… lo capirete. Poi ci sono degli esseri umani, uomini e donne. Una di queste donne, ecco sì, questa credo che sarà la prova più dura per Stefano in questo romanzo: una donna che torna nella sua vita e che lo costringe a fronteggiare ciò che sperava di essersi lasciato alle spalle. Ma Stefano incontrerà anche degli insoliti maestri di vita, addirittura degli sciamani... o giù di lì...

C. Sciamani! A proposito di spiriti, in fondo... Ma non dirai altro, quindi mi tengo la curiosità e procedo. So che tu non ritieni che i tuoi romanzi abbiano i crismi dei gialli e che, sempre parole tue, non abbiano quelle vette adrenaliniche che li collocherebbero fra i thriller. Eppure, in ogni tuo romanzo pubblicato ad oggi ci sono componenti di entrambi i generi, no? Come li definiamo quindi?

P. Nei manuali di scrittura creativa ti dicono che se non sai individuare in quale genere il tuo romanzo si collochi, allora hai le idee confuse sulla storia e ti conviene riscriverla o, almeno, rivederla radicalmente. Io, invece, con la mia matrice di psicoterapeuta umanista, non sono interessata consapevolmente e intenzionalmente alle etichette. Io scrivo storie in cui accade qualcosa e dentro questo qualcosa delle persone si muovono, pensano, si emozionano. Ovvero, ciò che accade nella vita ogni giorno. Certo, ciò che accade nei miei romanzi non è ordinaria amministrazione nell'esistenza quotidiana, ma non sarebbe narrativa - altrimenti - sarebbe biografia (e per quelle c'è Ljus av Balarm!). Quindi, se proprio ti devo dare un'etichetta di genere, lasciami coniare il termine letteratura eterogenea.

C. Chi sono io per impedirtelo! Visto che la parola etichetta l'hai introdotta tu, io ti sfido con un altro cliché: narrativa di intrattenimento, in cui vanno i romanzi rosa, gialli, thriller, etc, per i lettori normali contro la narrativa di riflessione, quella impegnata, quella per i colti, per i veri amanti della lettura.

P. Come no! L'arroganza degli intellettuali, so di che cosa parli... Sai quante volte mi è capitato che mi si dicesse da conoscenti e amici, con non poca delusone:

guarda, non compro il tuo romanzo perché non è il mio genere, che peccato però, come mai una persona intelligente, colta, profonda, bla bla bla come te scrive gialli?

In realtà, è un errore di approccio alla lettura, perché ne esistono due modalità, sempre, per qualsiasi tipo di romanzo: una lettura superficiale e una lettura profonda. Chi pratica la seconda - e sono questi i veri lettori, a mio avviso - trova spunti di riflessione anche nella lista della spesa! Un romanzo può, anzi deve, piacere o non piacere - altrimenti non avrebbe personalità - ma deve essere una questione di gusto e di sintonia e non di genere profondo o genere superficiale.

C. Concordo in pieno. E con quali spunti di riflessione La Danza degli Spiriti risponde agli arroganti?

P. Mi piace questa domanda! Risponde con una triade: perdono, amore, vendetta. Il primo è la morale della favola che il mio nuovo romanzo disegna per Stefano: non c'è vera libertà esistenziale senza perdono, senza la comprensione del vissuto dell'altro, senza il coraggio e l'intelligenza di uscire dall'egocentrismo delle nostre sofferenze per provare a compenetrare quelle di chi ci ha ferito. Gli altri due, amore e vendetta, sono gli inquietanti antipodi dello spettro motivazionale che sostiene la volontà omicida: cosa faremmo noi, in determinate circostanze, se dovessimo muoverci fra questi due poli?

C. Quindi queste sono le prove del Viaggio dell'eroe che i protagonisti di "La Danza degli Spiriti" attraversano?

P. Esattamente, ma non mi chiedere altro, perché... non amo le anticipazioni come lettrice, figuriamoci se le amo come autrice.

C. Ok ok, neanche ci provo e mi arrendo. Come mi preparo ad arrendermi senza difese alla nuova indagine di Stefano Cori per lasciarmi travolgere da una storia che si preannuncia carica di suspense, emozioni e… cos’altro?

P. In una parola: autenticità. Credo che i protagonisti di questa storia, alla fine, si ritroveranno tutti faccia a faccia con la loro vera natura, sì. Alcuni se ne lasceranno schiacciare, altri sono sempre stati autentici con sé stessi e gli altri, altri dovranno impararlo.

C. È un bell’insegnamento. Un’ultima domanda concedimela, perché ci tengo particolarmente: ne "Il Carro di Apollo", Palermo è stata – possiamo dirlo – una protagonista sorniona, quasi una complice della narrazione. Lo sarà anche ne "La Danza degli spiriti"?

P. Naturalmente sì! Come atmosfera, come colore emozionale, come carattere dei personaggi, ma anche come ambientazione, come luoghi topici della narrazione. Scene del crimine, scene della memoria, scene di… lo scoprirete. Palermo e i Palermitani, senza dubbio, sono ancora una volta la matrice e il marchio del romanzo, come lo sono di Stefano.


C. È una bella notizia. Allora a quando ci dai appuntamento con il tuo romanzo, con Stefano e con Palermo?

P. Al 9 giugno 2023, quando inizierà la vendita ufficiale de La Danza degli spiriti, il mio nuovo romanzo con un’indagine di Stefano Cori! Per quel giorno stiamo organizzando un evento di lancio senza precedenti, in cui mi piacerà che i protagonisti, oltre naturalmente a Stefano Cori e il mio nuovo romanzo, siano proprio coloro che interverranno.

C. Che tipo di evento sarà?

P. Un evento esperienziale, di partecipazione creativa. Per partecipare, gratuitamente, occorre prenotarsi tramite il modulo presente nel sito di Ljus av Balarm, perché - affinché ci siano le condizioni per un'esperienza ottimale - l'evento sarà a numero chiuso.

C. Io ho già prenotato! Il romanzo uscirà in e-book?

P. Assolutamente sì, in e-book! In esclusiva: come Ljus av Balarm, ho fatto anche io la scelta di abbandonare il cartaceo. Non ci sono scuse contro gli e-book, non in un’epoca in cui la maggior parte delle persone ogni giorno sta con uno smartphone in mano o davanti al pc per navigare sui social, per guardare serie tv, per aggiornarsi sulle notizie. Potranno ben farlo anche per concedersi lo svago della lettura, no?

C. Giustissimo. E dove troveremo l’e-book, quindi?

P. Sul Kobo store e nelle librerie on-line dei circuiti connessi. Dal sito ufficiale del romanzo, sarà possibile avere tutte le informazioni, comunque, e i vari aggiornamenti. E anche dal mio IG.

C. Non vedo l’ora e, ne sono certo, non la vedono in tanti altri, che già hanno amato Stefano.

P. Lo spero tanto. Ho amato scrivere ancora di Stefano e il mio desiderio è che le persone amino leggere di nuovo di lui.


E per chi è arrivato fin qui, ecco tre estratti del romanzo in anteprima: